Divinità degli antichi Greci, identificata dai Romani con Nettuno. Secondo un antico mito, nella divisione del mondo tra i figli di Crono, a Poseidone spettò il mare e in genere il regno delle acque. Divinità già
conosciuta nell’età micenea, Poseidone è tra le maggiori del pantheon greco, inferiore solo al fratello Zeus. La sua potenza si manifesta essenzialmente negli sconvolgimenti tellurici e marini (da qui l’epiteto di «scotitore della terra»); gli sono sacri il toro, il cavallo, il delfino, animali che personificano la forza generatrice della natura, la velocità, l’elemento acqueo e terrestre. Il cavallo e il toro inoltre sono legati al culto degli Inferi e Poseidone è infatti, almeno in origine, divinità
infernale (rimangono aspetti di ciò nei culti greci dell’età classica). Suo simbolo è il
tridente, con il quale scuote la terra e ne fa zampillare le sorgenti. Nella mitologia, Poseidone appare come padre di mostri personificanti la violenza della natura e come progenitore di popoli fantastici e terribili, come i Lestrigoni (il leggendario popolo che avrebbe abitato la Sicilia nei tempi più remoti) e i Ciclopi.
Il culto di Poseidone risulta diffuso in buona parte della Grecia: particolarmente venerato a Pilo in età micenea, quando il dio doveva avere ancora, in gran parte, le fattezze di un dio terrestre. In séguito egli ebbe santuari quasi in ogni polis:
particolarmente celebri quello ateniese di Capo Sunio e quelli di Tènaro, Triòpio e Mìcale, e in Magna
Grecia quelli di Taranto e Posidonia. A Poseidone erano, inoltre dedicati i celebri giochi Istmici.
A Roma Poseidone venne identificato con il dio italico Nettuno, oggetto di particolare culto a partire dal IV e soprattutto dal III secolo a.C., ovvero dall’inizio dell’espansione mediterranea dei Romani. Prerogative, attributi, genealogia e vicende mitiche passarono pressoché intatte dal dio greco al dio romano. In onore di Nettuno si tenevano le feste estive di Neptunalia e i Ludi Neptunales, caratterizzati da corse equestri in virtù della consueta associazione fra il dio e i cavalli.
Il culto del dio del mare non poteva certamente mancare in un posto circondato dal mare come la Sicilia. Qui è considerato padre di Trinaco, il più antico re di Sicilia, ma anche del re Siculo. Del culto di Poseidone sono presenti tracce a Siracusa, Selinunte e Messina. Il ritrovamento di monete che raffigurano la divinità, attesterebbe la presenza del culto anche in altre città siciliane quali Catania, Tindari, Palermo e Lipari.
L'isola dei Sogni: Il mito prende vita