Nell'immagine: VLADIMIR KUSH: SUNRISE BY THE OCEAN.
La pigna siciliana in ceramica rappresenta un simbolo di buon auspicio e salute. Tale simbolo non appartiene esclusivamente all’immaginario allegorico della Sicilia, bensì, esso possiede radici antichissime risalenti a storiche civiltà come quella babilonese, egizia e greca classica. Pur cambiando collocazione e sebbene raccontata in miti e tradizioni orali differenti, i suoi significati non variano eccessivamente da una cultura all’altra e sono giunti ai giorni nostri
intatti e immutati. In primo luogo, già all’alba dei tempi, all’immagine della pigna è stata fatta corrispondere l’idea del divino e dell’immortalità. Essendo il frutto di un albero sempreverde, il pino, essa incarna il concetto di forza vitale e di eternità.
Anticamente, inoltre, non era inusuale che a questo frutto legnoso fosse associato il concetto dell’uovo cosmico, legato, quindi, alle teorie sulla nascita e origine del mondo e dell’essere umano. In aggiunta, alcuni filosofi, tra cui Cartesio, individuavano nella pigna un riferimento alla ghiandola pienale, collocata al centro del cervello, luogo in cui si riteneva che si trovasse la sede dell’anima e, pertanto, il punto in cui i concetti e le impressioni del mondo erano immagazzinate.
Tra i molti significati, comunque, quello che più resta permeante, specialmente nella tradizione sicula, è quello che lega la pigna all’idea di fecondità e forza generatrice di vita. Questa correlazione è derivata, con molta probabilità, dalla presenza all’interno della pigna di moltissimi “figli”, i pinoli, che abbondano
al suo interno. Non a caso, pertanto, era consuetudine, ma lo è ancora oggi, regalare ai novelli sposi delle pigne, augurando loro l’arrivo di molti figli.
Sottolineiamo, infine, che la pigna artistica siciliana è anche simbolo di fertilità della mente che produce idee di rinnovamento e sviluppo.
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